sabato 15 aprile 2017

Alto Adige - wine tasting

The first thing we think about the wines of Alto Adige is their enviable quality leve. This is particularly the case with white wines.
When it comes to varieties, the pinto bianco continues to draw attention at a productiv level. It can produce excellent-tasting wines.Gewurxtraminer, Chardonnay, Sauvigon and, recently, veltliner and sylvaner, typical of the Valle Isarco, have been giving good results.
White wines play the leading role, but also the reds, mainly schiava and Lagrein, are very enjoyable and pleasant wines,
http://www.vino-online.it/vini/alto-adige/

Costruitevi una cantina...

“Costruitevi una cantina ampia, spaziosa,
ben aerata e rallegratela di tante belle
bottiglie, queste ritte, quelle coricate, da
considerare con occhio amico nelle sere di
primavera, estate, autunno e inverno
sogghignando al pensiero di quell’uomo
senza canti e senza suoni, senza donne e
senza vino, che dovrebbe vivere una decina
di anni più di voi”.
Giacomo Bologna detto Braida

domenica 13 novembre 2016

Il Faro che domina lo stretto di Messina!!!



Da un lembo di terra posto sullo stretto di Messina, nasce la minuscola Doc Faro...vitigni autoctoni quali Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Nocera che crescono in altitudine...appunto su ripide pendenze a ridosso del mare, facendo un paragone potrebbero ricordare la generosità di uno Chateauneuf du Pape e l'eleganza di un Pinot Noir!!!
Questo Faro di Bonavita 2012 infatti mostra tutto il suo carattere mediterraneo, in grado di coniugare le note di marasca, cuoio e china a profumi freschi e salmastri, quasi di cappero, uniti a rimandi di erbe balsamiche e spezie...mostrando così una freschezza strabiliante!!!


                  

domenica 18 settembre 2016

TRAIANO vino di montagna a Piacenza

Nella riserva naturale geologica del Piacenziano, a pochi passi da Veleia, tra il castello di Vigoleno e Castell'Arquato, nella terra di Giuseppe Verdi, nascono i vini biologici Illica (www.illicavini.it).





TRAIANO
Ultimo arrivato il TRAIANO, un vino di "montagna", da uve malvasia, non aromatica, chardonnay, insieme a saldi di Trebbiano e Ortrugo,  raccolte oltre i 600 mt s.l.m.



NOTE DI DEGUSTAZIONE
Di colore giallo paglierino molto brillante.
Al naso apre con sentori fini fruttati e di erbe aromatiche, su decise note minerali.

Fresco e sapido.

Mantiene una discreta persistenza, concedendo un finale di pera e salvia.

Ottimo da aperitivo.
Si abbina ad antipasti a base di formaggi freschi, (caprini, burrata), e salumi delicati come il prosciutto crudo, a primi della tradizione piacentina, come i tortelli di magro al burro e salvia, i tortelli di zucca, i panzerotti e a secondi di pesce, come il branzino al sale.

Semplice, ma molto elegante.


sabato 23 gennaio 2016

INDIA

Anche per l'India la storia del vino è antica con testimonianze risalenti all'epoca di Alessandro: Carete di Metilene scrive di una gara tra bevitori di vino sulla tomba del bramano Calano che si era immolato nel fuoco. 41 partecipanti morirono e il vincitore, che riuscì a bere 13 litri di vino, fu premiato con un talento, ovvero 25 kg di argento. Non è possibile essere certi si trattasse di vino ottenuto da uva, ma i riferimenti al vino sono ben presenti nella storia indiana.


Si beveva enormemente nelle taverne di Ayodhya, la grande capitale nella piana del Gange: la città
era immersa in effluvi di liquore e di vino e le strade pullulavano di ubriachi. Si beveva anche nei palazzi reali. Solo i bramani si astenevano, ma offrivano bevande alcoliche e vino agli dèi nei templi. L'avanzata della vite e del vino si ferma però, sembra a causa dei periodi monsonici, fino  al XX secolo. Questo non impedisce però ad alcuni ricchi indiani di consumare vino di importazione lungo tutto il corso della storia, proveniente ad esempio da Shiraz e poi da tutta l'Europa.
Vigneto a Bangalore - foto  K. Gopinath
Negli anni 90 appaiono produttori che cominciano ad utilizzare le tecniche moderne di viticoltura e vinificazione. Un produttore storico è Mountain View winery nella regione di Nashik che produce vino proprio dal 1990, e Sula,  che nel 1995 si avvale della collaborazione di Michel Rolland della Pommerol che porta alla produzione del Réserve, un rosso quasi all'altezza dei vini di Bordeaux.
E' dal 2005 però che l'industria vitivinicola del paese si struttura in maniera più significativa, a causa dell'introduzione di elevati dazi sull'importazione di vino, che incentiva l'attività di aziende  come Sula nel Maharashtra e Grover nel Karnataka. Oggi ci sono circa 41 produttori solo nella regione del Maharashtra, quasi tutti di recentissima fondazione. Il distretto più produttivo è Nashik, dove l'alta quota riesce a compensare la bassa latitudine. Grover si trova sulle colline che dominano Bangalore nello stato di Karnataka. In questa zona le vigne non hanno alcun periodo di quiescenza ed è quindi necessaria un'attenta potatura per avere un unico raccolto, ad aprile o maggio, ed evitare ulteriori fruttificazioni.
Si assiste ora ad un crescente consumo di vino in India, soprattutto da parte dalle donne, tanto da prevedere per il 2013 un fatturato di 3000 crore, circa 430mln di euro, secondo un rapporto di Mumbaiwire.in
Per quanto abbia potuto vedere però, l'interesse maggiore è comunque per il vino di importazione, e il vino locale viene relegato ad un ruolo secondario. Bere vini francesi ed italiani è una scelta di stile, soprattutto per la popolazione ricca, che si sente sminuita a scegliere vini indiani. Anche nei ristoranti non è facile trovare etichette locali, mentre sono onnipresenti vini di Borgogna, di Bordeaux, di Montalcino.




ASSAGGI

FRATELLI WINES  è un'azienda nata nel 2006 da 3 famiglie : i fratelli Secci Andrea e Alessio, dall'Italia, i fratelli Skhr
i Kapil e Gaurav, i fratelli Mohite-Patil Ranjitsinh e Arjunsinh. La cantina e i vigneti si trovano nel Akluj, nel distretto di Solapur, circa 170 km a sud di Pune. Dall'impianto dei vigneti di vitigni francesi, sono stati attesi 4 anni per la prima produzione di vino. Enologo consulente è Pietro Masi, conosciuto in tutto il mondo per il suo Chianti.

Sauvignon blanc Di colore giallo paglierino scarico, non particolarmente intenso al naso, semplice, presenta note erbacee tipiche, alla beva è sapido, fresco, abbastanza equilibrato
Chardonnay Intenso al naso, con sentori di mela e agrumi, in bocca è caldo, sapido, di buona acidità, rotondo.











GROVER VINEYARDS la cantina viene fondata da Kanwal Grover e George Vesselle nel 1988, sulle colline di Nandi Hills, nel Karnataka, dopo anni di studi sui migliori vitigni francesi che meglio si adattavano al territorio. Il primo vino viene prodotto nel 1992. Enologo consulente è Michel Rolland da Bordeaux.
La Réserve, ottenuto da uve Cabernet Sauvignon e Shiraz, con 6 mesi di invecchiamento in barrique, mostra colore rubino, ottima potenza olfattiva, con le tipiche note erbacee, di peperone verde, di pepe nero, frutta matura ro
ssa e nera, caffè e vaniglia. Morbido, caldo e avvolgente, con tannini fini ed eleganti, forse un pò carente in acidità. Il finale è abbastanza lungo.






SULA VINEYARDS situata a 180km a nordest di Mumbay, fu fondata dall'ing. Rajeev Samant dopo aver abbandonato la Silicon Valley, nella regione di Nashik, oggi la più grande regione vitivinicola indiana. Nel 1997 piantò vitigni a bacca bianca, Sauvignon e Chenin Blanc. Il primo vino prodotto da Sula è un bianco e viene immesso in commercio nel 2000. Nel 2004 la proprietà si ingrandisce passando da 12 a 600 ettari, espandendosi anche nella vicina regione di Dandori, impiantando Cabernet Sauvignon, Viognier,  Shiraz, Malbec, Zinfandel, Merlot.

Satori Merlot Malbec : nel bicchiere è rosso rubino, al naso è leggero, semplice, con sentori di frutti rossi. Di medio corpo, con tannini morbidi, un pò scarno.


mercoledì 13 gennaio 2016

Maximin Grunhaus e la delicatezza del Riesling nel Ruwer (Mosel)


Il dottor Carl von Schubert è un simpatico proprietario terriero, nobile, colto, educato, buon parlatore, vestito con eleganza, legato alla tradizione (l’etichetta dei suoi vini non cambia da più di un secolo) ed ha una moderata tendenza all’understatement: non è certo un caso se la vettura della ditta è un maggiolino verde.
Siamo in Germania a Mertesdorf ed il vigneto si estende nella valle del Ruwer, un affluente della Mosella, attorno ad un'antica casa padronale assai suggestiva, arricchita da un giardino all’inglese con alberi di magnolie e sentieri di ghiaia.

Qui prima c'era una Abbazia dedicata a San Massimino e ancora prima pare ci fosse una Villa romana, dove gli antichi producevano vino nelle anfore.
Il primo documento certo che parla della Grunhaus risale al 966 e all'epoca era di proprietà del monastero benedettino di Trier. A fine '700 l'abbazia è ancora guidata dall'Abate di turno, poi il ciclone Napoleone e la secolarizzazione della Chiesa stravolgono la situazione e fino al 1810 il luogo è di proprietà francese. In seguito viene venduto alla famiglia tedesca Von Handel, ma attraverso un matrimonio, nel 1882, subentra la famiglia Von Schubert che, tra le varie cose, cambia l'etichetta (tuttora utilizzata). Herr Carl Von Schubert, che ha discusso una tesi di laurea sulla sostenibilità economica delle viticolture eroiche in forte pendenza, incarna oggi la quinta generazione.


.....Torniamo alla zona......Il Ruwer è solo un torrente, dei due affluenti della Mosella e sicuramente quello racchiuso dalla vallata più stretta e meno soleggiata; condizioni che rendono ancora più rigido il clima e più arduo il raggiungimento di una maturazione adeguata delle uve (almeno prima del surriscaldamento globale). L’ardesia che si trova in quest’area è molto frastagliata, una tipologia generalmente conosciuta per regalare ai vini un impatto floreale molto deciso. Tra i migliori vignaioli che risiedono lungo il Ruwer possiamo tranquillamwnte annoverare  Carl Von Schubert della tenuta Maximin Grunhaus. Nelle annate più calde e soleggiate questi vini, riescono ad essere i più puri e profondi della regione.
 
 
 
Qui il Dr. Von Schubert produce dei Riesling delicati che vantano un’acidità minerale, un sapore fruttato leggero e una maturazione straordinaria. Vini che non temono l’invecchiamento e che possono offrire meraviglie anche a distanza di oltre trent’anni!           
Abbiamo assaggiato il Riesling del vigneto Herrenberg che un tempo forniva il vino per i Maestri del Coro dell'Abbazia, e si estende per 19 ettari su ardesia rossa.

Riesling Herrenberg kabinett 2009 visivamente si presenta di un bel colore giallo paglierino ed una bellissima luminosità .....ad uno spettro olfattivo intenso che apre su note floreali, sopratutto di mimosa e fruttate.... albicocca in primis poi anche mela, ananas e vegetali di zenzero e timo con una freschezza agrumata di sottofondo il tutto accompagnato da una leggera ma pregevole sfumatura minerale e sulfurea (idrocarburi si... ma ben integrati con gli altri profumi senza mai prevaricarli).....l'attacco in bocca e' di grande morbidezza (visto anche il residuo zuccherino) che però viene egregiamente bilanciata da un acidità vibrante  e  una sapidità sostenuta atte a creare un'equilibrio gustativo di estrema e pregiata piacevolezza che invoglia pericolosamente al sorso. I profumi retrolfattivi di ottima lunghezza confermano la qualità del vino e la fama del suo produttore. finezza...morbidezza...freschezza...sfumature le sue caratteristiche!!! Top

domenica 10 gennaio 2016

Etna - Feudo 2012 di Girolamo Russo

In serata di degustazione con altri ETNA, dopo il rosso Musmeci 2008 di Tenuta di Fessina si
"posiziona" Feudo 2012 di Girolamo Russo.

Giuseppe Russo, di formazione pianista e con una laurea in letteratura italiana, gestisce l'azienda di famiglia dal 2004. I vigneti si estendono per 15 ettari nelle 3 contrade:

  • S. Lorenzo (8 ettari, 750-780 metri di altitudine),
  • Feudo (6 ettari, 650-670 metri di altitudine),
  • Feudo di Mezzo (1 ettaro a 700 metri altitudine).

L'azienda è certificata biologica.
L'Etna Rosso Feudo è prodotto quasi esclusivamente con uve Nerello Mascalese, con un piccolo saldo di uva Nerello cappuccio.
Le uve vengono raccolte unicamente a mano durante la seconda decade di Ottobre. La fermentazione del mosto avviene in vasche di acciaio inox, alla temperatura controllata di 28-30°C per circa 8 giorni, con circa 13 giorni di macerazione. Successivamente il vino si eleva in barriques per 16 mesi, e si affina poi, per ulteriori 6 mesi, in bottiglia.

Note di degustazione
Il Feudo è caratterizzato da un colore rosso rubino intenso. Al naso si apre con un bouquet fruttato, con sentori di ciliegia, arricchiti da piacevoli note di erbe aromatiche. Al palato risulta elegante, ampio e piacevolmente intenso. Il vino presenta un finale persistente.