domenica 14 dicembre 2014

Fattoria Selvapiana, "l'anima" del Chianti Rufina, il più alto tra i Chianti

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In occasione della manifestazione Mercato dei Vini tenutosi a Piacenza ed organizzato dalla FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), ci siamo imbattuti, non a caso, in una degustazione verticale imperdibile, quella del Chianti Rufina Riserva di Fattoria Selvapiana.
La zona del Chianti Rufina, la più piccola sottozona del Chianti, si estende per circa 12.000ha vitati sui territori di cinque comuni: Dicomano, Londa, Rufina, Pelago e Pontassieve, lungo il corso dell'omonimo fiume che ne contraddistingue la denominazione.

                                                  La zona del Chianti Rufina

Il terroir della Rufina è fortemente influenzato dalla vicinanza dell'appennino, che separa questo territorio dalla Romagna e che accresce la discordanza con la zona del Chianti Classico, sia dal punto di vista climatico, sia da quello pedologico. Infatti il clima della zona è abbastanza fresco, l'esposizione dei vigneti è quasi tutta rivolta a mezzogiorno, mentre l'altitudine varia tra i 250 e i 600 m s.l.m. Questo garantisce una maturazione elegante delle uve, donando vini di buona concentrazione, struttura e di grande longevità. I suoli sono mediamente poveri, ricchi di sassi ed in parte argillosi, con buona presenza di galestro e albarese. Quindi sommariamente simili a quelli della zona Classica del Chianti, ma più profondi (fino a 150/200cm) con minore capacità drenante ed un pH più contenuto.

                                               Fattoria Selvapiana vista dall'alto

Dopo aver fatto una doverosa introduzione al territorio, iniziamo a parlare di Fattoria Selvapiana. La struttura ove è ubicata l'azienda era già presente nel Medioevo ed il fulcro aziendale era costituito da due torri, probabilmente utilizzate come avvistamento a protezione della città di Firenze. Successivamente, in particolare nel periodo Rinascimentale, le torri furono integrate in edifici aggiunti. Questo luogo, inoltre, fu per molto tempo utilizzato come residenza di villeggiatura dei vescovi fiorentini. In seguito appartenne a famiglie di ricchi mercanti fiorentini ed infine, nel 1827, fu acquistata da Michele Giuntini Selvapiana. Si sono succedute varie generazioni di Giuntini, ma fu Francesco Giuntini Antinori la persona capace di ridare prestigio qualitativo non solo alla sua azienda, ma all'intera denominazione del Chianti Rufina. Prestigio di cui quest'area godeva fin dal 1716, anno in cui Cosimo III de' Medici emanava un decreto che annoverava i vini di questa zona tra i migliori della Toscana.

                                                       Fattoria Selvapiana

Francesco Giuntini, a metà degli anni '50, impostò Fattoria Selvapiana, dal punto di vista produttivo, sulla coltivazione di olio e vino ed oggi tale progetto viene portato avanti dai figli Federico e Silvia.
Il 1978 fu un anno molto importante, perché segnò  l'inizio della collaborazione tra Selvapiana e l'enologo Franco Bernabei, eccellente professionista e grande conoscitore del Sangiovese.
Fiore all'occhiello di questa magnifica realtà è il vigneto "Bucerchiale" autentico cru, da cui nasce l'omonima Riserva. Si estende per circa 12 ha, interamente dedicati al Sangiovese; le piante appartengono ad una rigida selezione massale, che Francesco negli anni '60 circa, selezionò da viti prefillossere, abbracciate a tutori vivi.
La verticale, a cui abbiamo avuto la fortuna di partecipare, ha messo in evidenza le varie epoche di produzione di questa riserva, partendo da 1969 fino ad arrivare al 2009.


                                                                 1969 - 1978

Chianti Rufina Riserva 1969 : quest'annata nasce da un Sangiovese non in purezza, ma con piccole percentuali di vitigni a bacca bianca. La fermentazione è avvenuta spontaneamente senza alcun controllo delle temperature in tini di cemento, mentre l'invecchiamento è stato effettuato in grandi botti di castagno ( le sole utilizzate a quell'epoca) per 5/6 anni. Il vino si presenta di color aranciato dalle belle trasparenze unite ad una buona luminosità, inizialmente un po' ritroso nello svelarsi, ma una volta ossigenato ha mostrato buona dinamicità nella successione dei profumi. Cenni di grafite, cuoio, caffè, sottobosco ed una soffusa nota vegetale. Evolve con profumi di scorza d'arancia, preludio ad un assaggio ancora tagliente e grintoso, giocato più su acidità e sapidità che sul tannino, il quale risulta tenue e vellutato. Un vino che nonostante i suoi 45 anni regala ancora un sorso intrigante, leggiadro e gustoso dotato di notevole eleganza. Incredibile longevità !!!!!
Chianti Rufina riserva 1978 : come precedentemente enunciato, in quest'annata Franco Bernabei fa il suo ingresso in azienda, iniziano i primi step migliorativi, quali ad esempio: utilizzo del Sangiovese in purezza per la riserva, controllo delle temperature di fermentazione. Vino dal colore rosso granato con riflessi aranciati, sempre di bella luminosità, il naso è giocato sempre su note terziarie in cui si fa strada un bel frutto maturo. Sempre una bocca molto elegante giocata su una freschezza acido/sapida e buona persistenza retrolfattiva.


                                                                   1980 - 1993

Chianti Rufina Riserva 1980 :  fantastica bottiglia, di un bel rosso granato dalle trasparenti sfumature aranciate, luminosità sempre ben accentuata mentre al naso apre su note minerali ed ematiche unite ad un bel frutto maturo, evolve con accenni di radice di liquerizia, cacao ed erbe officinali di natura balsamica. Bocca sempre tesa giocata su una freschezza acido/sapida prerogativa di questo terroir con un tannino sempre molto garbato in sottofondo. Di notevole persistenza retrolfattiva oltreche' elegante. 
Chianti Rufina Riserva 1993 : annata non al top, anche il sorso ce lo rivela......ancora gradevole ma senza regalarci particolari emozioni. Naso più statico rispetto agli altri, acidità meno accentuata a cospetto di un tannino più pronunciato, non particolarmente persistente in retrolfattiva.

                                                              Mg 2009

Chianti Rufina Riserva Bucerchiale 2009 Mg : il vino si presenta di un bel color rosso rubino di buona intensità, mentre il naso è giocato su note fruttate e floreali, anche se la nota alcolica abbastanza accentuata copre un po' i profumi ( sicuramente figlio di un'epoca molto diversa rispetto a quelle precedenti). In bocca mostra potenza ed una certa aggressività, il legno ancora ben percettibile ha bisogno di tempo per potersi amalgamare. Ancora molto giovane!!! serviranno altri 6/7 anni per poter dimostrare le  sue potenzialità. 



Nota generale su questa magnifica ed interessante degustazione: unico filo conduttore (2009 a parte, andrà valutato nel tempo) vini incredibilmente longevi dal tannino sussurrato, acidità vibrante, buona sapidità, ne consegue una notevole eleganza ed una buona persistenza.

Concludendo possiamo tranquillamente affermare, senza paura di essere smentiti che, Fattoria Selvapiana è una di quelle aziende nelle quali il senso della storia non viene spavaldamente esibito, ma garbatamente si svela attraverso i suoi vini. Azienda in cui il concetto di terroir e di potenziale evolutivo non sono solo intenzioni espresse, ma prove tangibili della storia vitivinicola. Luogo immune dalle mode, per questo punto di riferimento per chi cerca nei vini "l'anima del territorio" in cui vengono prodotti.......quindi in grande sintonia con la filosofia dei Vignaioli Indipendenti.









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