domenica 25 gennaio 2015

FRANCIACORTA

La Franciacorta, area collinare che si estende, per linee generali, tra Brescia e il lago d'Iseo, è una delle capitali spumantistiche italiane che in pochi anni ha saputo meglio produrre e proporre il proprio prodotto, tanto da dargli il nome stesso del territorio.
Non più spumante, vino con le bollicine o simili, ma solo e semplicemente Franciacorta.
Questo grazie alle idee e anche agli investimenti di diversi imprenditori, sia impegnati in aziende agricole sia provenienti da altre attività, tutti attirati dalla bellezza dei luoghi e dalla possibilità di produrre in queste zone, grandi vini. Un eccellente mix tra tradizione contadina del luogo e capacità di "fare impresa".
Le bottiglie di Franciacorta prodotte sono quasi 7 milioni, non un numero stratosferico, nel panorama spumantistico italiano, ma sicuramente di qualità elevata.
Del resto i produttori bresciani sono gente accorta, fedeli all'idea di andare avanti con i piedi di piombo, guardandosi intorno con attenzione, ma procedendo con continuità. In pochissimi anni la produzione complessiva di bottiglie è infatti più che raddoppiata e ogni produttore è pronto a giurare sui suoi potenziali di crescita.
Grandi e attrezzate cantine, vigneti nuovi di zecca dedicati a pinot nero, pinot bianco e chardonnay, le tre uve artefici del Franciacorta, stanno a dimostrarlo.
Questo vino è prodotto unicamente con il Metodo Classico, che prevede la rifermentazione del vino in bottiglia per almeno 18 mesi, che diventano 30, minimo, nel caso dei millesimati.
Il Franciacorta è un vino con  bollicine finissime, con aromi delicati che spaziano dagli agrumi ai fiori, dal pane tostato alla mandorla, con gusto morbido e cremoso, piacevolmente lungo.
A questi si aggiunge un Franciacorta particolare, il Satèn, prodotto solo con uve bianche, ovvero chardonnay ed eventualmente pinot bianco. E' un vino più morbido e profumato, per questo ancor più invogliante.
Viene genericamente indicato come l'aperitivo perfetto. Cosa del tutto vera, ovviamente, ma ci sono anche Satèn millesimati, molto più strutturati e dunque adatti ad accompagnare molti piatti.
Il Franciacorta è un vino da tutto pasto, in grado di accompagnare dall'aperitivo al dolce passando per primi piatti, i secondi a base di pesce saporito o anche di carni. Del resto i francesi non fanno così, da sempre, con lo champagne? Gli ettari riservati alle uve di questo vino lombardo sono circa 1700, tra colline di origine morenica scavate, arrotondate, sospinte verso la pianura dalla pressione dei ghiacciai alpini.
Ghiacciai che, nel loro transito, hanno lasciato sul terreno pietre, minerali, sabbie organiche che
hanno saputo ben accogliere e alimentare le radici delle viti.
Se ne accorsero un migliaio di anni fa i benedettini dell'abbazia francese di Cluny, che qui si trasferirono in pieno Medioevo per aiutare i contadini impoveriti da razzie e inedia. Cluny è in Borgogna e i monaci erano, manco a dirlo, pure esperti viticoltori. Insegnarono la loro "arte"
agricola al popolo, ottenendo in cambio, dai Signori locali, la concessione di non pagar le tasse. Così Franciacorta non deriva dal fatto che i monaci fossero francesi, ma dalle due parole latine Curtes Francae, corti franche, cioè libere da tassazioni.